Parlando di tradizioni tramandate nei secoli, di generazione in generazione, ed ancora in uso, troviamo quella dell' utilizzazione del Sator nel momento del parto.
Come molti di voi sapranno ( avevamo già' parlato del Sator ) è un quadrato magico composto dalle seguenti parole: SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS.
Frase palindroma, che rimane identica se letta da sinistra a destra o viceversa.
Il Sator veniva e viene utilizzato per affrontare il momento delicato del parto.
La tradizione vuole che la partoriente all'arrivo delle doglie si procuri il Sator e lo tenga vicino a se, sotto il cuscino o in tasca.
Nel momento del parto il Sator lo si deve legare alla coscia destra della partoriente. Una volta erano le levatrici che legavano il Sator. Era infatti il primo compito di una brava levatrice portare con se il "quadrato", assieme ad una varietà di erbe che avevano il compito di rendere il parto facile e senza complicanze, sia per la madre che per il nascituro.
Nell'entroterra, le levatrici, confezionavano dei Sator per quelle giovani che da lì a poco tempo avrebbero partorito.
Molte suocere e molte madri il giorno del " primo bagno del bambino " ( Articolo su questo blog ) regalavano un pezzo di tela con il Sator ricamato. Questo veniva poi conservato dopo il parto e messo sotto il materasso o nelle copertine del bambino, difatti il Sator proteggeva sì, la partoriente ma, anche il piccolo nelle delicate ore successive alla nascita.
Vi erano poi delle erbe, alleate del Sator, utilizzate per fumigazioni, venivano bruciate ed i fumi sparsi nella camera del parto.
La Verbena, l'Olivo, la Lavanda, considerate erbe potentissime, facevano sì che la donna non soffrisse durante il travaglio e che non sorgessero complicanze al momento della nascita del bambino.
Molti erano poi i Santi che venivano invocati, assieme al Sator, come ad esempio sant' Anna protettrice delle partorienti che veniva implorata attraverso la recita di nove Ave Maria ( 9 numero dei mesi di gestazione ).
M.D.L
Nessun commento:
Posta un commento