Il Cappero è conosciuto fin dall'antichità, citato nella Bibbia ( nell'Ecclesiaste XII 5), è stato ritrovato durante scavi archeologici in Iraq (Mesopotamia).
Nell'antica Roma era uno degli ingredienti fondamentali del "Garum" (salsa a base di pesce crudo fermentato e spezie). Citato anche da Dioscoride nel "De Materia Medica" che ne descrive gli usi terapeutici, mentre Plinio il Vecchio nel "Naturalis historia" dice che l'unico Cappero buono è quello egiziano e tutti gli altri sono velenosi.
La corteccia e la radice del Cappero, secondo Galeno avevano proprietà diuretiche, toniche e antispasmodiche.
Catone riteneva che un vino preparato con Cappero e Ginepro fosse efficace in caso di "Stranguria" (difficoltà nell'urinare).
Il Cappero contiene un principio amaro (Cappariturina) che gli conferisce il sapore caratteristico, proprietà diuretiche e antiartritiche. Viene utilizzato nella cura delle emorroidi.
Contiene Quercetina, antiossidante e inibitore naturale di molti enzimi intracellulare, sostanza studiata in campo oncologico per capire i meccanismi dell'insorgenza dei tumori.
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