Nell'entroterra ligure riecheggiano vecchie fòe riguardanti arcane tradizioni. Arrivano da tempi antichi ed hanno il potere di stupire chi riesce ancora a percepirne l'aura di mistero.
Ad esempio "l'Anà a scurrìe e Strìe", festa alla quale partecipava anche il mio papà, a Pino Sottano, piccolo paesino arroccato, che gli ha dato i natali.
La sera del primo Venerdì di Marzo i giovani del paese si riunivano in congrega e, agghindati con campanacci, tamburi, campanellini e mestoli si aggiravano per le abitazioni del paese creando più rumore possibile, facendosi regalare dagli abitanti frittelle calde e uova strapazzate con "a mustardella".
Potrebbe, questo rito, risalire ad una tradizione pre-cristiana, una sorta (se così vogliamo dire) di Ognissanti marzolino.
Strano è che questa festa, questo rito, appunto, avvenisse in tempo o a ridosso del periodo di Quaresima, (tempo per la Santa Romana Chiesa di stretto digiuno, preghiera intensa e pratica della carità, ricorda infatti i quaranta giorni trascorsi nel deserto da Gesù dopo il battesimo nel Giordano).
Questa festa sembra si svolgesse per scongiurare le carestie e per scacciare le Streghe che con i loro poteri avrebbero potuto, per così dire "distrarre" le persone dalla preghiera e da tutto ciò che imponeva ii periodo Quaresimale.
Sappiamo infatti che le Streghe, si riunivano in banchetti, durante i quali, proprio in questo periodo di digiuno, mangiavano, bevevano e si davano ai piaceri sessuali, per sbeffeggiare così ciò che la religione cristiana vietava ai suoi seguaci.
La festa dello "spaventare le Streghe" rimane nella memoria, racchiusa oramai nelle nebbie del tempo, andata persa, purtroppo, come molte altre tradizioni.
Fonti:
Il mio papà. Vita in campagna.
Se qualcuno avesse notizie di questa festa o ne avesse anche solo sentito parlare può contattarmi su questo blog? Vorrei avere qualche notizia in più.
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