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venerdì 20 settembre 2013

Spiriti dei boschi dei fiumi e delle montagne.



Nelle valli interne della Liguria, con l'arrivo dell'Autunno, si possono ascoltare storie che sembra vengano da un mondo oramai scomparso.

Come la "foa" che ci narra la Mara (dalle lunghe trecce bianche), una signora ottantenne, dalle mani rugose che rendono ancora vivo il lavoro intenso nei campi.

Seduta vicino alla stufa a legna, l'anziana donna, intesse il suo racconto:

"Nelle sere autunnali, quando tira il vento freddo dai monti, quando gli alberi increspano i rami e le foglie cominciano a cadere a terra, tutti potrete ascoltare.
Potrete udire le risate ed i pianti degli Spiriti che spiano gli uomini, spesso, nascondendosi dietro ad alberi secolari".

Questa fòa, ci riporta ad una vecchia tradizione che parla, appunto, degli Spiriti che sembra vaghino nei boschi, proprio in questo periodo dell'anno.
Secondo le tradizioni campagnole sarebbero esseri rarefatti, capaci di assumere aspetti diversi, come alberi, foglie o animali del bosco.

I contadini li descrivono come esseri buoni, che semplicemente si nascondono alla vista dell'uomo.
Avrebbero però il loro "lato oscuro", difatti,  se infastiditi dagli umani urlerebbero nelle notti di vento forte, piangerebbero al crepuscolo e riderebbero a notte fonda con voce da bambino.

Sembra, secondo sempre varie dicerie, che questi, possano entrare nelle case rubando piccoli oggetti agli abitanti. 

Non ci è dato sapere se queste siano solo favole raccontate dai pastori, per scacciare la noia durante le giornate piovose, ma nelle lunghe e ventose notti autunnali provate a tendere l'orecchio verso il bosco...



Fonti:
Foto gentilmente concessa  da
Ramona Giacopinelli
Fotoamatrice
 .

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