In campagna molte sono le dicerie riguardanti i fastidi che opprimono le persone.
A tal proposito Manuelina, una signora sulla settantina, conosciuta a sant'Eusebio mi raccontò un pò di curiosità su questo argomento.
Manuelina mi aspettava sulla soglia del cancello in ferro che apriva al giardinetto ben curato davanti a casa. Era un mattino della scorsa Primavera.
Piante di Ortensie, un albero di Limoni e una grande Felce rendevano accogliente l'entrata.
L'orto dall'altra parte della casa rimaneva ben nascosto dagli occhi indiscreti dei passanti e cosa ben più importante era perennemente al Sole.
Prima di entrare in casa Manuelina mi parlò della pianta di Bagascetta (Bella donna) che faceva bella mostra di se davanti alla porta d'entrata. Mi disse che le era stata donata da sua mamma e che proprio questa pianta era il collegamento tra lei e la defunta madre.
La signora mi fece accomodare in salotto e tra una fetta di torta al miele e un caffè mi parlò della sua vita. Mi fece vedere le foto e una in particolare mi colpì. Gli occhi lucenti di una ragazzina di quindici anni, bellissima e dal sorriso allegro, luce ed allegria che nonostante il passare degli anni e la perdita del marito e del figlio non aveva perdute.
Tra una chiacchiera e l'altra le chiesi se conosceva un po di tradizioni legate ai fastidi e alle oppressioni che potevano ostacolare la vita di alcune persone.
Manuelina si alzò dalla morbida poltrona del salotto recandosi alla piccola libreria in legno che faceva da divisorio tra le due finestre della stanza.
Ritornò alla poltrona sedendosi adagio. Aprì un quadernino, con all'interno una varietà infinita di erbe essiccate, molte tenute assieme da spaghetti, altre incollate alle pagine da gocce di cera d'api.
Si fermò ad una pagina e passò il palmo delicatamente sopra un rametto di Bardana.
Cominciò così a parlami di questa pianta dicendo che simboleggiava le persone oppresse.
Mi disse infatti che proprio i semi di questa pianta essendo muniti di uncini, attaccandosi ai capelli agli abiti delle persone e ai peli degli animali simboleggiano proprio l'attaccarsi dei problemi, che non si staccano se non con forti azioni atte a debellarli.
Continuò dicendo che per allontanare i problemi ed i fastidi si dovevano prendere tre rametti di Rosa canina e tre rametti di Ulivo e, legati tra loro e adagiati in un angolo della cucina avrebbero eliminato i fastidi ed i problemi dalla casa.
Finita la chiacchierata e mangiata l'ultima fetta di torta mi alzai per i saluti e guardando a terra vidi che negli angoli della sala vi erano dei semi secchi. Notai che ve ne era uno per angolo.
Manuelina, scaltra osservatrice, notò il mio sguardo perplesso e sorridendo mi spiegò che erano i semi della Bardana. Lei usava raccoglierli e metterli ai quattro angoli delle stanze della casa. Questo perchè gli uncini dei semi avrebbero catturato problemi e fastidi.
Questi una volta l'anno andavano bruciati nella stufa assieme a ciò che avevano afferrato. Questo però non andava fatto se non prima di aver raccolto altri semi ed averli messi negli angoli della casa.
Fonte:
Ringrazio Manuelina, per la sua squisita torta al miele e per la pazienza nel raccontare le incantevoli tradizioni contadine.
Io sono rimasta a bocca aperta, il magico potere della tua scrittura che puntualmente mi lascia incantata e senza parole.
RispondiEliminaChe bello, l'avevo già letto ma l'ho riletto nuovamente e con piacere ... grazie
RispondiEliminaBel racconto. È importante tramandare tradizioni.
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