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venerdì 3 maggio 2013

Impatiens noli-tangere.


Nel mondo rurale antico si riteneva che le anime delle piante e degli alberi comunicassero con gli uomini e per questo le si dovevano rispettare per non incorrere nella loro ira e nella loro vendetta.

Questa comunicazione avveniva in modo verbale, con un linguaggio estremamente semplice, tra uomo e pianta / albero.


Nell'entroterra ligure la tradizione insegna che per ottenere aiuto dalle erbe, queste si dovevano pregare e, andava loro spiegato, il motivo della raccolta. Era fatto divieto di raccolta senza motivo.

Le piante non aiutavano solamente a guarire la salute dell'uomo ma davano una mano nella vita di tutti i giorni, quasi in ogni occasione.

Dalla prima notte di nozze (dove troviamo la mela Cotogna, che veniva offerta dal neo marito alla sposa prima di entrare nel talamo nuziale per liberarla dalle malìe), alle questioni più " accese " come i tradimenti. 

Si dice a tal proposito che l'uomo in odore di tradimento dovesse rubare un mestolo di legno nella cucina della moglie e con quello percuotere un ramo di Verbasco fiorito. A seconda dei fiori caduti, si contavano i tradimenti da parte di quest'ultima. 

Qui di seguito riporto la più vecchia nenia, cantilena o preghiera che ancora, nelle valli, viene recitata prima della raccolta di una pianta.


" Erba de campu, erba figgia, erba muè, erba sò,
mi te còggiù pè dame na man,
mi te coggiù pè nu feme stà mà.."





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