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domenica 9 febbraio 2014

I culti del sangue...


Il sangue è sempre stato oggetto di culto da parte degli uomini nel corso della storia.

L'uomo preistorico ha lasciato diverse testimonianze.
Qui in terra ligure troviamo reperti in vari luoghi. Soprattutto sui monti adibiti ad altari e templi a cielo aperto.

Sul monte Beigua così amato e venerato dagli antichi liguri, troviamo siti conservati nel tempo che ci parlano di riti sacrificali che in alcuni periodi dell'anno prevedevano l'uso del sangue (vittime sacrificali). 

Eventi atmosferici, festività ma anche eclissi ed altri eventi prevedevano sacrifici animali e umani.

Il percorso megalitico del monte Beigua attesta la presenza umana in questi luoghi fin dall'epoca del Paleolitico inferiore.

Due altari, ritrovate nel Ponente ligure, pare venissero adoperate per sacrifici rituali. Una di queste in un angolo riporta una scultura dalla dimensione e dalla forma simili ad un cranio umano. Questo quindi attesterebbe l'uso di sacrifici non solo animali ma anche umani.


Riti riguardanti la fertilità della donna e della terra.

Vari culti sono giunti fino a tempi relativamente moderni, tanto che in molti paesini fino al 1800 per la prima mestruazione le bambine dovevano recarsi alla pietra piatta (pietra fertile, delle nascite) per far si che la fertilità le accompagnasse fino a tarda età.

Il ciclo mestruale ha sempre avuto un importanza fondamentale nella vita della donna, ed anche, in tempi lontani, della comunità.

Mischiare il proprio sangue mestruale alla terra per far si che fertilizzasse era un rito praticato in molti luoghi. 

Il sangue dell'animale macellato o cacciato veniva fatto bere per prime alle donne gravide e alle bambine che per la prima volta avevano avuto il ciclo.


Parlando di rituali legati al sacrificio di sangue non si può non citare quello dell'uccisione del maiale nei giorni di san Martino o di santa Lucia. Il famoso Berodo che doveva essere servito per primo alle donne gravide lo troviamo come rito sacrificale nell'epoca in cui i romani arrivarono in Liguria.

Sempre per dare forza al nascituro e per far si che il parto risultasse indolore e veloce, dopo la caccia al cinghiale, animale dalla forza incontrollata, l'uomo doveva darne il fegato fresco, ancora caldo alla donna gravida.



Fonti:

La seconda immagine è presa dal sito qui sotto. Ringrazio molto gli autori dei vari articoli che mi hanno dato modo di scoprire ciò che non conoscevo.


Per i culti su sangue mestruale, macellazione rituale e caccia al cinghiale:

Da Homo necans, trad. F.Bertolini, Boringhieri, 
Torino 1981

Leggende riguardanti l'uso del sangue mestruale raccolte da me attraverso interviste.

I RITI E I TEMPLI DEI CACCIATORI PALEOLITICI
Maggio - giugno 2004
Di Giandomenico Ponticelli

"Cacciatori-raccoglitori del Paleolitico in Liguria"
Alta Via dei Monti Liguri
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
2010

Consiglio la lettura dello scritto di cui riporto il link:






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