Il parto è un evento circondato da un'estrema sacralità, ed e' sempre stato così sin dai tempi antichi.
Qui in Liguria, la donna gravida, quindi portatrice di vita, era considerata " sacra ".
Durante i nove mesi di gestazione la donna ( si riteneva ) fosse particolarmente debole e quindi facile preda di malie e malefici, ma allo stesso tempo, anche portatrice di negatività.
Nonna tempo addietro mi descrisse un po' di effetti negativi portati dalla gestazione...
Ad esempio, poteva inacidire il lievito per il pane, poteva far cagliare il latte, poteva far seccare i semi durante la semina, far marcire la frutta sugli alberi ed addirittura trasformare il vino in aceto.
Disse anche che a lei non facevano assolutamente toccare le piante, ed il pane messo a lievitare.
Molte di queste negatività, mi dicono, le si ritrovano anche per le donne mestruate.
Nel paese di nonna si diceva anche che la donna non dovesse volgere lo sguardo verso una persona gobba perché (soprattutto l'uomo gobbo ) poteva gettare su di essa " u malaeoggiu " ( malocchio ) causandone la perdita del bambino, un parto difficoltoso o la febbre puerperale.
Veniva anche fatto divieto di uscire dopo l'Ave Maria perché i folletti o le basùe le avrebbero " rubato" lo sguardo facendola ammalare e facendole perdere prematuramente il bimbo.
Vi erano poi molti consigli dati alla futura madre per far si che l'esito della gravidanza risultasse positivo,ad esempio il non portare collane o nastri e nodi, perché ( forse per collegamento alla magia simpatica ) il feto si sarebbe potuto strozzare con il cordone ombelicale. Da questo si faceva divieto anche l'attraversare la vigna...
beata e bellissima ignoranza
RispondiEliminaEh si......
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