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lunedì 21 ottobre 2013

Il matrimonio in Liguria...


"A mugè du mainà a nù l'è nè vidùa nè maià"

Ricordo ancora che una mattina di metà Ottobre capitai in un paesino dell'entroterra dove, sparsi a terra, lungo gli stretti vicoli in pietra, vi erano petali di rosa, bacche di rosa canina e chicchi di riso e grano. Capii subito che ero capitata nel bel mezzo di un matrimonio d'altri tempi.

La giovane ragazza, stava infatti uscendo da casa accanto al padre. Mi fermai così, a guardarli.

Aveva, la sposa, lunghi capelli neri, sciolti lungo la schiena, agghindati da una spiga di grano e da piccole pratoline tardive. Indossava un lungo vestito bianco candido, ed all'altezza della cintola faceva intravedere un piccolo pezzo di stoffa che avrebbe poi consegnato allo sposo come pegno d'amore e rispetto.

Lo sposo di conseguenza avrebbe consegnato alla giovane un anello che questa avrebbe poi portato all'anulare sinistro, dito, per tradizione della vena che porta al cuore.

Padre e figlia si avviarono lungo i vicoletti per entrare poi nella chiesetta sopra la collina.

Così io proseguì il mio cammino arrivando nel bosco poco sopra al paese e mi sedetti su una pietra. Pensai alle varie tradizioni riguardanti i matrimoni ed alcune mi tornarono alla mente senza fatica alcuna.

Il giorno del matrimonio una figura femminile facente parte della famiglia dello sposo deve porre all'interno della scarpa sinistra del ragazzo una monetina, perchè questa, farà si che alla coppia non debba mai mancare di che vivere.
Non ci si sposa (secondo il precetto cristiano) nel periodo dell'Avvento del Natale, a Pasqua e a Pentecoste.

Il fidanzamento nei tempi passati era una promessa, stretta per lo più dai rispettivi genitori dei giovani, quando questi ancora erano in fasce, addirittura in molti casi, nel ventre materno.

Vi era poi la vincolante promessa di nozze fatta all'incirca quaranta giorni prima del matrimonio, poi rinnovata il giorno delle nozze.
Questa tradizione del "rinnovo della promessa" mi riportò alla mente una tradizione Celtica.
Infatti il matrimonio, per questo popolo era solamente un contratto sociale non a carattere religioso.

Questo veniva altresì rinnovato o sciolto senza problemi. Addirittura vi era una sorta di "convivenza" ante litteram con durata un anno. Passato questo periodo il tutto si poteva rinnovare con un vera cerimonia o al contrario sciogliere senza complicazioni.





Fonti:
Immagine: Studio per la "Flora"
John W. Waterhous

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