Powered By Blogger

martedì 5 marzo 2013

Tra tradizioni e magia...Magia agraria, detti e rimedi.


" Santu guaritù.
  Santu guaritù,
  Aggiuttime ti, che mi
  Nu ga fassu ciù ".

Troviamo molte tradizioni che purtroppo stanno scomparendo.

Ci sono numeri illimitati di " rimedi " che vengono riportati nelle memorie delle nonne e non solo.
Si tratta il più delle volte di magia agraria, così chiamata perchè facente parte di quel gruppo di arti che usano strumenti contadini, strumenti semplici legati alla terra.

Tutti cercano di combattere malattie e di portare alla guarigione persone ed animali.

Troviamo infatti antiche nenie per curare orzaioli, ad esempio, quella recitata nel paese di nonna che più o meno fa così: " Oggiu che ù gratta ti u veddi in scià ciappa ". Veniva ripetuta per tre volte assieme al nome del santo protettore della vista ( santa Lucia ) e questo assicurava la veloce guarigione dall' orzaiolo.

Vi era poi un rimedio atto a far passare il mal di testa con una cantilena annessa che faceva così:
" Broddu de gamba, brassu in sciu collu, testa in sciu lettu, fitu la smettu ".
La suddetta cantilena veniva recitata, non prima di aver messo una garza, rigorosamente bianca, con all'interno una patata cruda tagliata a fette e premuta sulla fronte.

Per il catarro si diceva: " ù l' ariva a cantiae e o va via a once ", veniva segnata la fronte con un bastoncino di Alloro ( in un secondo tempo bruciato ) ed in poco tempo il catarro scompariva.

Ci sono moltissimi " riti e detti " che ancora vengono usati nell' entroterra, speriamo solo non si perdano mai.


   Traduzione delle cantilene o "detti":

-" Oggiu che ù gratta ti u veddi in scià ciappa ":Occhio che gratta, lo vedi sulla pietra. La pietra è una lastra di ardesia che si usava e si usa ancora come pietra per cuocere i cibi sul fuoco. Quando si ha l'orzaiolo l'occhio prude e brucia come se fosse entrata della polvere, della fuliggine al suo interno.

-" Broddu de gamba, brassu in sciu collu, testa in sciu lettu, fitu la smettu ": Brodo di gamba, braccio sul collo, testa distesa sul letto, presto la smetto. Si diceva che quando il dolore alla testa persisteva l'unico rimedio era quello di bere del brodo di gamba di gallina, mettersi sdraiati a letto con il braccio messo attorno al collo, cioè dietro la nuca a rialzare la testa dolorante.

- " U' l' ariva a cantiae e o va via a once ": Sono unita' di misura per dire che il catarro arriva poco alla volta diventando cosi' molto.





4 commenti:

  1. Quanto mi piacciono questi post *.*
    Davvero complimenti per tutti gli articoli che posti, questa è la cultura che non dobbiamo mai dimenticare e che non deve andare perduta perchè rappresenta le nostre radici.

    RispondiElimina
  2. Grazie, di cuore.
    Spero vivamente che tutta la cultura, la nostra cultura, il nostro passato non si perdano mai.

    RispondiElimina
  3. Fino a quandò ci sarà la semina e il raccolto nulla andrà perduto :)

    RispondiElimina